Orodei Banco Metalli Preziosi
L'ascesa senza precedenti dell'oro supera i 2.140 dollari, spinta dai fondi sotto l'egida della Fed
La febbre dell'investimento spinge il metallo prezioso e il Bitcoin a nuovi vertici, con entrambi che raggiungono cifre record in dollari.
L'oro raggiunge vette mai toccate prima.
Nella giornata di martedì 5, a New York, le sue quotazioni hanno visto un impennarsi fino a 2.145,40 dollari per oncia, segnando un nuovo record in termini di valuta americana. Il precedente picco, registrato il 4 dicembre 2023 a 2.135 dollari, è stato superato dopo appena tre mesi, nonostante una breve fase di correzione.
La ripresa della tendenza al rialzo, già evidente da alcune settimane e segnata da un significativo superamento dei 2.000 dollari a metà febbraio, ha visto un'accelerazione notevole negli ultimi giorni. Un incremento di oltre 100 dollari per oncia in cinque sessioni ha sorpreso anche gli analisti più esperti, alimentato da una miscela di tensioni geopolitiche che hanno accentuato la ricerca di asset sicuri e da dinamiche di mercato tecniche e speculative. Queste ultime hanno favorito l'adesione dei fondi orientati al "momentum", che seguendo le tendenze ne accentuano la spinta. A febbraio, il Comex ha registrato un picco di coperture, con un incremento degli acquisti in posizioni precedentemente "corte", in concomitanza con il rafforzamento del dollaro e dei rendimenti dei titoli di stato USA. La diminuzione dell'inflazione americana ha riacceso le speranze di un prossimo taglio dei tassi d'interesse, spingendo a un rapido riposizionamento degli investimenti.
Il principale driver delle oscillazioni di prezzo dell'oro rimane l'anticipazione di cambiamenti nelle politiche monetarie, specialmente quelle della Federal Reserve. L'attuale rally non fa eccezione, con gli occhi puntati sulle dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, al Congresso, attese per due giorni a partire da mercoledì 6. Gli investitori si attendono segnali di un'imminente moderazione dei tassi, una prospettiva che potrebbe avvantaggiare l'oro. Anche la Banca Centrale Europea, che si riunirà giovedì 7, è attesa al varco, nonostante non si prevedano modifiche ai tassi, potrebbe tuttavia fornire dettagli su eventuali allentamenti futuri.
Nonostante l'incertezza che avvolge le future politiche monetarie, segnalata da alcuni esponenti della Fed, gli investitori hanno iniziato a riposizionarsi, influenzando il dollaro e contribuendo, almeno in parte, al rally parallelo del Bitcoin, che ha superato la soglia dei 69.000 dollari per la prima volta.
Per quanto concerne l'oro, l'assenza di sostegno dagli ETF si fa sentire: i flussi di investimento, già limitati lo scorso anno, non hanno ripreso vigore, evidenziando l'importanza dell'attuale andamento. Tuttavia, la domanda continua a beneficiare dell'interesse delle banche centrali, come dimostra l'incremento delle riserve d'oro a gennaio per l'ottavo mese di fila, con acquisti netti di 39 tonnellate, guidati da paesi come Turchia, Cina e India.
Dopo un periodo di dismissioni, anche la Russia sembra pronta a ritornare attiva sul mercato dell'oro, con l'annuncio di un piano di acquisti di valute straniere e lingotti per un totale di 93,7 miliardi di rubli (circa un miliardo di dollari) tra il 7 marzo e il 4 aprile.
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