Con un’inflazione al 190% e i tassi al 200%, la Banca Centrale dello Zimbabwe gioca la carta della moneta d’oro
La Banca Centrale dello Zimbabwe ricorre alla moneta d’oro per ridurre l’inflazione. Il Paese sta attraversando da oltre un decennio una crisi economica a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi al consumo. Nell’ultimo mese il tasso di inflazione è cresciuto 190% tanto che la Banca Centrale ha raddoppiato i tassi di interesse, portandoli al 200%. La moneta sarà valutata sui mercati finanziari internazionali al prezzo di un’oncia d’oro incrementata del 5%, una somma forfettaria equivalente ai costi diproduzione. Al momento un’oncia costa 1,724 dollari. La moneta si chiama “Mosi-oa-Tunya” in omaggio alle Cascate Vittoria che si trovano al confine tra Zimbabwe e Zambia. Nel 2009, erano i tempi del presidente Robert Mugabe, il Paese ha dovuto abbandonare il dollaro Zimbabwe a causa dell’iperinflazione, acquisendo come valute di riferimento quelle straniere, principalmente il dollaro statunitense.
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